Nella città di Prato e nei Comuni limitrofi della provincia sono numerosi gli impianti sportivi pubblici e privati gestiti da associazioni sportive dilettantistiche la cui attività principale è la pratica del gioco del calcio.
Campi sportivi che accolgono amatori e dilettanti, ma soprattutto bambini e ragazzi che spesso debuttano così nel mondo del pallone, tirando i primi calci all’interno di un vero e proprio campo da gioco. Scene di ordinaria normalità che diventano però speciali se si riavvolge il nastro della memoria fino ai tempi in cui le prime partitelle si facevano nelle pubbliche vie o nei cortili, per buona pace delle mamme più apprensive che dovevano poi correre a medicare qualche ginocchio sbucciato o ricucire un paio di pantaloni strappati. Una domanda allora sorge spontanea: a Prato, oggi, si gioca ancora il calcio di strada?
Per le generazioni passate era un’atto di ordinaria amministrazione il recupero di una palla incastrata sotto un’automobile – da compiersi tuttavia con molta attenzione, perché il rientro a casa con i pantaloni macchiati d’olio scolato dal motore non avrebbe portato a niente di buono – ma oggi è ancora così?
Girando per le strade della provincia non è poi così difficile imbattersi in spazi ad hoc per il gioco libero messi a disposizione della cittadinanza dalle varie amministrazioni locali o nati spontaneamente sui prati: dai campetti di Seano (pista rossa, nel territorio comunale di Carmignano) e Oste (via Puccini, nei confini municipali di Montemurlo) a quelli dei giardinetti in zona Fontanelle (via Parini) e Parco Prato (via Orione) nel capoluogo, giusto per fare qualche esempio. Un po’ più complicato vederli pieni di calciatori in erba.
Ai bambini del nuovo millennio sembra dunque essere stata risparmiata la ruvidezza dell’asfalto a favore della morbidezza dell’erba o della compattezza della terra, quello che tuttavia non è neppure lontanamente paragonabile con i coetanei del ventesimo secolo è il tempo dedicato al gioco del calcio in libera esplorazione: se un tempo si giocava praticamente tutti i giorni fino al tramonto, oggi si gioca molto meno. Da un lato ci sono dei maggiori impegni scolastici e la complicità di numerose distrazioni moderne come videogiochi e smartphone, dall’altro l’impegno almeno bisettimanale nelle Scuole Calcio. Circostanza, quest’ultima, che talvolta spinge i più nostalgici a considerarle quasi responsabili della semi-scomparsa del gioco di strada. In realtà le due proposte dovrebbero essere valide alleate: l’attività organizzata delle A.S.D. quale scintilla che accende la passione e motore per lo sviluppo delle conoscenze codificate, la pratica libera quale affinamento delle abilità motorie e della fantasia. Un’alleanza vincente che regalerebbe al calcio moderno qualche talento in più…
E voi, quale altro campetto conoscete? Qual è quello che vi fa battere il cuore? Scrivetelo nei commenti sui nostri social… 🙂