Nella giornata del 7 gennaio 2022 la Federazione Medico Sportiva Italiana, ha pubblicato il nuovo protocollo “Return To Play” per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19, dal quale si evince una riduzione dei tempi – finora stimati in 30 giorni – per l’ottenimento delle certificazioni necessarie al ritorno in campo.
Il documento prevede che il medico valutatore, specialista in Medicina dello Sport, ai fini del primo rilascio o del rinnovo dell’idoneità sportiva, ovvero nei casi di infezione da SARS-CoV-2 sopraggiunta in corso di validità della certificazione alla pratica dell’attività sportiva agonistica, ai fini della ripresa dell’attività sportiva, dovrà differenziare gli atleti in due gruppi:
A) Atleti Covid-19+ (positivi) accertati e con guarigione accertata, secondo la normativa vigente
– A.1) Atleti che abbiano presentato “Infezione asintomatica o paucisintomatica” o “Malattia lieve” e che comunque non siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da SARS-CoV-2;
– A.2) Atleti che abbiano presentato “Malattia moderata” o che comunque siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da SARS-CoV-2;
– A.3) Atleti che abbiano presentato “Malattia severa” o “Malattia critica”
B) Atleti Covid-19- (negativi) e atleti asintomatici (non testati) nel periodo della pandemia.
Nel caso più comune, vale a dire per gli atleti rientranti nel gruppo A1 (reduci da “Infezione asintomatica o paucisintomatica” o “Malattia lieve”) è necessaria la valutazione in relazione all’età (atleti sotto i 40 anni oppure sopra i 40 anni compiuti), alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare (ad esempio diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) e allo status vaccinale. Per tali atleti è necessario, oltre alla visita medica effettuata dallo specialista in Medicina dello Sport, un approfondimento con i seguenti esami diagnostici: ECG basale e test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo (per under 40 senza fattori di rischio cardiovascolari) o test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico (per over 40 e/o soggetti con fattori di rischio cardiovascolari).
I predetti esami vanno eseguiti:
- non prima che siano trascorsi 7 giorni dall’avvenuta guarigione da SARS-CoV-2 accertata secondo la normativa vigente per gli atleti sotto i 40 anni, con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori
di rischio cardiovascolare e che abbiano ricevuto la dose booster, ovvero abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti;
- non prima che siano trascorsi 14 giorni per gli atleti sopra i 40 anni, per gli atleti con anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e per gli atleti che non abbiano
ricevuto la dose booster, ovvero non abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero non siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti.
Acquisita l’idoneità o l’attestazione di “Ritorno all’attività”, l’atleta potrà riprendere gradualmente gli allenamenti e/o l’attività, sotto l’attento controllo del Medico sociale e/o del Responsabile sanitario della
società sportiva.
Gli atleti rientranti nel gruppo B (Atleti Covid-19- negativi e atleti asintomatici non testati) dovranno invece effettuare gli accertamenti sanitari previsti dalla normativa ai fini dell’eventuale riconoscimento dell’idoneità, nonché ulteriori esami specialistici e strumentali richiesti dal
medico valutatore su motivato sospetto clinico.
Per approfondimenti circa l’iter da seguire nei casi di rientro post malattia “moderata” (gruppo A.2) e “severa” o “critica” (gruppo A.3) è possibile consultare il protocollo integrale.